Recensione di Eleonora Gitto (giornalista)
"Non è facile trattare il tema della pedofilia. Il rischio è sempre quello di cadere in una cronaca spicciola o, peggio, in una retorica ammuffita. Nel primo caso può capitare che, a parlarne
troppo, magari raccontando fatti violenti ed esecrabili, si possa sdoganare il fenomeno o, addirittura, creare pericolose emulazioni. Nel secondo caso si rischia di cadere in una condanna
scontata, naturale che sarebbe ridondante riproporre. E’ normale, infatti, considerare la pedofilia come il più odioso dei crimini contro l’umanità: ripeterlo sarebbe solo pleonastico.
Quest’ultimo lavoro di Stefano Faraoni va ben oltre la semplice condanna, va oltre la cronaca, oltre l’orrore…oltre tutto, perciò è degno di nota. Nello stile unico che accompagna i lavori di
questo autore, le pagine scivolano via con la leggerezza dell’acqua che scorre in un ruscello e, proprio come capita nelle giornate estive come queste in cui la calura soffocante, in quell’acqua
fresca e pulita si ha il desiderio di rimanere il più possibile…almeno fino all’all’ultimo rigo. Scrittura fluida, coinvolgimento, sensibilità, poesia, amore e…musica. In questo libro ci sono
tutti quegli ingredienti che invogliano a dire “…vale davvero la pena di leggerlo”.
Commento di Omar Duò
Il genere umano e i suoi stereotipi
"Un libro, un insieme di vicende raccontate e vissute non da un narratore, non da uno scrittore, semplicemente da un giovane giornalista, in un mondo costruito sull'incertezza, dove l'unica sicurezza è il tempo che scorre. Benvenuti nella società moderna, si apre il sipario della vita, la musica fa da cornice a questa storia ed il suo mentore Aldo suona. Aldo, la sua calma e la metodicità, un modo di vivere fuori dal mondo, una sequela di stranezze e deviazioni che ne rendono misterioso il personaggio. Un appartamento confortevole quello dell'eclettico artista in cui il giovane giornalista apprende la musica e le sue emozioni cercando così di colmare una lacuna non indifferente nella formazione culturale di un uomo. Dalla stanza a fianco provengono strani gemiti e poi sotto ad una foto un documento: "Pedofilia". Per il giovane giornalista inizia un periodo di indagini e di interviste per poter capire chi ci sia dentro a quella stanza e chi sia effettivamente Aldo: un perverso? un amico? un romantico? un ordinario musicista?. In tutta questa cornice si hanno un susseguirsi di spunti di riflessione sulla vita, sulle nostre ipocrisie e debolezze e sulla paura dell'indifferenza dell'umanità. Parti di libro in cui ci si sofferma a pensare, per poi proseguire su quell'argomento scottante analizzandolo minuziosamente e rendendosi conto che ciò che si conosce del sistema pedofilia è solamente la punta dell'iceberg. Le vicende e le parole corrono come gli occhi del lettore, i fatti appaiono scontati; ma poi i colpi di scena cambiano le carte in tavola, il gioco ricomincia e tutto viene stravolto. A questo punto si evince l'errore del genere umano: il preconcetto. Non si osserva, non si ascolta, tutto parte da stereotipi, dimenticando che la realtà e le persone che la creano possono essere semplici maschere".
Commento di Vincenzo Giliberti
"Stefano ti faccio un complimento doppio, il primo per avere trattato questo argomento che, purtroppo riempe sempre di più le cronache, quindi un argomento molto scomodo da trattare, il secondo è per il modo, lo stile ed il linguaggio che hai utilizzato nel farlo. Realtà, fantasia, timore, speranza, c'è un pò di tutto nelle tue parole, non si può far finta di niente. Complimenti."
Commento di Giuseppina Oriolo
Recensione di Sergio Ronci
“Le stimmate negli occhi” di Stefano Faraoni è un romanzo duro e forte sia nell'impianto narrativo che nella scelta dell’argomento trattato. La prosa, scorrevole ed essenziale, colpisce il lettore per la sua capacità di penetrare immediatamente nel cuore delle situazioni, con grande abilità nell’analisi psicologica. La storia affronta il tema della pedofilia in modo nuovo e diverso. Lo sfondo è quello della crisi degli anni in cui viviamo, una crisi principalmente economica che sembra non mostrare una via di uscita, ma che affonda le sue radici in un’assenza totale di valori di qualsiasi genere, fatta eccezione per l’idolatria del denaro. Il protagonista, un giovane precario di professione giornalista, decide di arrivare fino in fondo alla più amara verità di una vicenda che ha come protagonista un suo amico e della quale egli si trova partecipe suo malgrado. L’indagine che egli decide di compiere lo porta a scoprire una verità terribile, celata in un indicibile segreto, che lo annienta moralmente. Riesce poi a riprendersi ma la vicenda lo porta a riflettere sul tema del dolore, che nel mondo colpisce in vario modo tutti, senza eccezioni . Alla radice del dolore c’è spesso l’indifferenza verso gli altri, che spinge alla solitudine e all’isolamento, causando così una pena maggiore e un rifiuto della solidarietà. Le “stimmate” a cui allude il titolo indicano le sofferenze, le violenze e i torti che subiamo e al tempo stesso infliggiamo agli altri. Il nostro sguardo (“specchio dell’anima”, come dicevano i Greci) si appanna, diventa meno limpido e rimane segnato indelebilmente da tutte queste vicende negative. Ma quando tutto sembra perduto nasce una speranza, che ci sostiene e può farci ricominciare a vivere. Esiste un punto in cui la bellezza e l’amore possono farci rinascere.“…queste piaghe servono per sciogliere i dolori dell’anima. Dopo sarai più forte, bel ragazzo mio.” - fa dire infatti l’Autore ad uno dei suoi personaggi.
Presentazione del libro di Stefano Faraoni (Edizioni Serarcangeli)
Roma - 24 maggio 2006
Interventi
Clicca sotto per ascoltare l'intera registrazione.
FIABE DI TERRA
Da Momento Sera: "Un viaggio a briglie sciolte che esprime una scrittura affascinante e sicura, ponendo il lettore ad un fragilissimo bivio tra realtà ed immaginazione".
Da L'Unità: "E’ da riconoscere allo scrittore la capacità di trasformare situazioni quotidiane in eventi fantastici e quindi narrativi”.
UNO SCRITTORE...CHE GUARDA IN CIELO
Da Il Talento.com
Intervista di Simona Di Michele
"Recentemente insignito al Premio Internazionale Città di Ostia per il volume “L’orgoglio e la neve”, Stefano Faraoni coniuga l’indole e la formazione umanistica con quella “scientista”. Oltre a scrivere libri è infatti un astrofilo ed ha fondato l’Associazione Astronomica del Pellegrino, in Abruzzo. E si sofferma a parlare della famosa notte di San Lorenzo (il 10 agosto) spiegando il fenomeno delle stelle cadenti e dando suggerimenti e consigli per vederle nel migliore dei modi. Intanto sta lavorando ancora ad un altro libro..." Continua a leggere
Il colore dell'Universo di Stefano Faraoni
Da Positano News - Quotidiano della Costiera Amalfitana
1 Ottobre 2007 - "Un libro con un linguaggio che parla di libertà, soprattutto del pensiero, con un linguaggio sempre lineare, adeguato e circostanziato. A noi ha colpito l'incipit...Continua a leggere
Fiabe di Terra
Da ComunicarePensando.it
27 Giugno 2010
"Fiabe di terra di Stefano Faraoni, è una raccolta di racconti surreali. Taluni più si avvicinano alla fiaba in quanto tale; altri, apparentemente, se ne discostano molto sfiorando in alcuni casi il realismo più crudo...". Continua a leggere
Il colore dell'Universo
Da ComunicarePensando.it
26 Giugno 2010 - “Ancor oggi una delle più grandi mistificazioni della storia è far credere che la scienza sia solo l’arido terreno della logica e che l’unica depositaria dei valori sia la Religione”. Da “Il colore dell’Universo” di Stefano Faraoni. Questo si legge nella prefazione del libro di Stefano Faraoni. Un libro che mai come in questo momento è attuale."...
L'orgoglio e la neve
Da ComunicarePensando.it
26 Giugno 2010 -
"L'orgoglio e la neve, ultimo romanzo di Stefano Faraoni. E' la storia di un ragazzino irrequieto, gonfio d'orgoglio e di certezze adolescenziali, che ne combina una grossa, ma non sembra importargliene più di tanto. Anzi, prende a viaggiare spinto da un impulso irrefrenabile, abbandonando famiglia e affetti con una naturalezza sconcertante e venendo a contatto con un mondo diverso, quello americano, dove l'unico valore unificante e universale sembra essere quello del dio denaro. E ci si immerge, cerca di farlo suo. Ma, messosi di nuovo nei guai, anche da oltre Atlantico è costretto a scappare. Fa ritorno in Italia dove, passato qualche anno, viene arruolato e combatte nella Grande Guerra...". Continua a leggere